Junior 1 – 1998

Qua siamo nella casa “vecchia” (appartamento), dove avevo realizzato un sistema costituito da due computer, tanti cavi passati nelle canaline strette (un incubo), alcuni moduli (come quello sotto) distribuiti in varie stanze, e vari circuiti di condizionamento segnale: campanello, corrente, circuito riscaldamento, luce scale, portoncino ingresso, rivelatore movimento. I moduli rivelavano il livello  temperatura, luminosità, ed avevano uscita altoparlante e un LED (per mostrare il “select”). Poi un altro circuito rilevava lo squillo telefono, e lo stato linea telefonica. Per chi fosse interessato a queste archeo-realizzazioni ho una pagina TECNICA.

Quello in figura è un modulo HW che costituiva la parte remota della SmartHome. Ogni stanza aveva un modulo simile nascosto nella scatoletta di derivazione corrente. Si vede la NTC e la fotoresistenza.
Il modulino era indirizzato uno alla volta tramite linea TTL seriale e shift register a 8 bit, e qualche linea analogica di ritorno. Il programma ASM dell’apple 2 pilotava la linea seriale di selezione, e faceva un polling periodico di tutti i moduli, leggendo i valori analogici di ritorno, e con un loop piu’ stretto leggeva i segnali “veloci”, come ad esempio pressione pulsante accensione luce scale.

La foto sinistra mostra il sistema alloggiato nei due ripiani più alti dell’armadio vicino l’ingresso (lasciati fortunatamente liberi per gentile concessione della moglie). Nel ripiano sopra un computer tipo Apple2, con floppy drive e logica di interfacciamento con l’HW; sotto c’è un portatile 386 che dialoga con l’apple sopra tramite la porta parallela; in basso a sinistra del portatile c’è un walkman con radio perennemente sintonizzato su RDS, che mi dà segnale audio per diffondere musica quando voglio.

 

 

Qui invece si vede meglio la parte in alto di terminazione cavi e condizionamento segnali: in alto a destra parzialmente visibile una ventola per far uscire il calore (quando serve), a sinistra vario hardware per gestire i segnali reali e convertirli in logica TTL.

 

Ho registrato vari pezzi di file .WAV in modo da permettere al PC di comporre ed emettere (tramite un sistema di altoparlanti diffusi in casa), alcune frasi compiute.  Ad esempio, quando non è stato rilevato movimento in casa (e silenzio) per più di 3 ore, e non è notte, il PC stabilisce che non c’è nessuno a casa. In questo stato “dormiente” dove non viene emesso alcun suono, se il PC rileva una variazione del rilevatore presenze, viene emesso una frase di saluto e viene elencato tutto ciò che è successo durante l’assenza (suonato campanello o telefono, quante volte, e a che ore, ecc…).

In questo modo ho realizzato varie funzioni che rendono la casa più… accogliente. Ecco la tipica schermata del software nel PC386 – ovviamente c’erano popolate tutte i valori dei segnali letti nel corso del tempo; si vedono 6 moduli.

Purtroppo durante un brutto temporale notturno un fulmine è entrato tramite le linea telefonica; l’accoppiamento induttivo dei cavi che scorrono nelle canalette (ho dovuto passare cavi di segnale lungo le canalette della 220V, non c’era scelta) ha portato un picco di tensione sulla parte di interfaccia HW, arrivando a bruciare vari componenti CMOS e anche TTL.  Dopo la sostituzione di quasi tutti gli integrati, ho riattivato il tutto.

Dopo qualche mese un altro fulmine ha causato gli stessi danni. Da allora ho disattivato il sistema per poi riprogettare il tutto con logiche nuove, e anche per evitare il ripetersi dell’inconveniente. Ovviamente nel frattempo nessun fulmine è mai più caduto nelle vicinanze.

 

I dettagli tecnici li trovate qui

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