Francobolli

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In poche parole

Non vale spendere molti soldi per i francobolli: collezionali se ti piacciono; se poi si vogliono vendere verranno valutati in ogni caso POCHISSIMO.

Perciò secondo me è un errore pensarli come un investimento. Al limite è meglio cogliere l’occasione di chi se ne vuole disfare (la stessa massima dell’auto).
Certo è che come tutte le passioni, alla fine si spendono sempre dei soldini…

 

Cosa colleziono

Sono interessato specialmente all’Italia e alla Germania. Attualmente mi sto concentrando sulla Germania (Regno, Repubblica di Weimar e Terzo Reich), e cerco i pezzi per completare la raccolta. Per questioni economiche, per ogni pezzo, mi accontento dell’usato oppure del nuovo linguellato: quello che costa meno.

Ho smesso di acquistare francobolli italiani NUOVI.
Dal 2008 colleziono solo gli USATI (secondo me valgono di più dei nuovi). Delle nuove emissioni, compro solo quelle che mi piacciono di più, tipicamente quelli in stampa calcografica.

Ho moltissimi francobolli doppi. Ma siccome sono un collezionista, li tengo sempre tutti.
E’ difficile ormai fare SCAMBI di francobolli, la maggior parte di quelli che mi interessano, vengono generalmente solo venduti.

Ho fatto parte del gruppo filatelico “Riviera del Brenta” di Dolo (VE), ma non sono riuscito ad “integrarmi” nel gruppo (troppa differenza di età?).

mancolista_germania    Mancolista PPT Germania al marzo 2024

Segnalazioni

Vi voglio segnalare un servizio interessante ed efficiente fornito da Poste italiane nel sito www.poste.it .  Si tratta del servizio “e-Filatelia”, dove è possibile ordinare al costo facciale parecchi francobolli nuovi dal 2005 ad oggi, e annate dal 2000 ad oggi. Viene fatta pagare solo una quota fissa per le spese di spedizione e servizio.
Finora ho sempre ricevuto francobolli staccati molto bene; i francobolli per i quali ha interesse la bandella viene normalmente fornito con l’appendice appropriata; penso che vengano forniti sempre così, almeno vista la mia esperienza da “cliente”.
Ho provato ad andare agli sportelli filatelici delle poste italiane, ma ormai il servizio è diventato inesistente: troppo occupati a fare i “bancari”.

Segnalo in particolare il mitico sito www.ibolli.it (ideato da Teazzo), che consiste di un bel catalogo (gratis) di tutti i francobolli d’Italia (aggiornato ad oggi), con foto e descrizione dei francobolli, e spesso anche il valore commerciale corrente. Per un vero collezionista TUTTI i pezzi hanno un gran valore, in quanto contribuiscono alla completezza della collezione. Per un commerciante hanno senso solo i pezzi rari. Con questo spirito sarebbe interessante definire un nuovo nome tra i cataloghi, il CATALOGO TEAZZO.
Io ho sfruttato questo catalogo per prendere le immagini JPEG dei francobolli, in modo da costruirmi la mancolista su base IMMAGINI su questo sito, e su file powerpoint (il file .PPT risultante è troppo grosso, difficilmente distribuibile, va bene da usare nei mercatini come promemoria).

Poi segnalo anche stamps.delcampe.net, un sito di aste online dove si trovano prezzi veramente bassi. La trattativa è tra singoli individui, e quindi la fiducia è l’elemento portante. Chiunque può comprare o vendere francobolli; il successo sarà determinato nel tempo dalla serietà del venditore/acquirente.   Personalmente posso dire di avere fatto affari soddisfacenti con i pseudonimi Erosky, Brancaleone, Delber, No001, Rolge, Pontics, Privoz, e moltissimi altri.
Ero anch’io sono venditore a DelCampe, ma era troppo laborioso e alla fine mi piace tenermi i bolli doppi.

Interessanti i FORUM su www.filateliaefrancobolli.it , che oggi è ridiretta a  http://www.lafilatelia.it/  !!!

La scomparsa del francobollo

Poste Italiane sta tuttora continuando con molte emissioni di francobolli (con tirature più ridotte rispetto ad una volta, ma pur sempre sostenute). Attualmente le lettere che viaggiano con francobolli commemorativi sono una piccolissima minoranza. Ormai inoltre sono tutti francobolli adesivi, con una colla difficile da togliere (meglio lasciare il frammento).

Gli uffici postali ormai usano solo stampe adesive con codice a barre bidimensionale, e quasi tutte le aziende usano la bollatrice (il bollo “stampato” in rosso). I francobolli veri e propri sono usati solo dai pochi privati o piccole aziende che pre-affrancano le lettere, e l’uso di e-mail ed SMS riduce il ricorso all’uso di lettere di carta.
Ho come l’impressione che tra un po’ i francobolli usati saranno più rari dei corrispondenti nuovi.

Un’altra domanda che mi pongo: che succederà ai francobolli (specie i gommati di fine 1800) quando cominceranno ad avere 200 anni o più? Sarà possibile proteggere questi esemplari dall’invecchiamento e dal deterioramento del tempo? Non sarà comunque affar mio… ma dei posteri.

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